lunedì, settembre 04, 2006

Pensioni,Prodi: meno rigidi su età, presto per decisione

CERNOBBIO (Reuters) - Sulle pensioni il governo va avanti con l'idea della flessibilità in uscita ma la decisione sulla riforma del sistema previdenziale verrà presa solo dopo un'ampia discussione e verificandone la compatibilità finanziaria.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi nel discorso di chiusura del Workshop Ambrosetti.

"Non abbiamo ancora preso decisioni, ritengo che decisioni importanti nella vita pubblica possano essere prese soltanto con un'ampia discussione", ha detto Prodi. "Su un principio importante siamo tutti d'accordo: essere meno rigidi sull'età pensionabile ma dare incentivi e disincentivi".

Il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha nuovamente smentito a Cernobbio l'ipotesi circolata di alzare il limite minimo di età per la pensione a 62 anni.

"Penso che per rendere più equo il sistema previdenziale bisogna attenuare il cosiddetto 'scalone' creato dalla riforma Maroni introducendo misure di flessibilità che contengono un leggero disincentivo fino a 60 anni e un incentivo anche di significato per coloro che decidono di restare al lavoro sopra i 60 anni volontariamente", ha spiegato oggi il ministro ai giornalisti.

Lo "scalone", introdotto dal precedente governo, eleva a 60 anni l'età minima pensionabile a partire dal 1 gennaio 2008.

Alla richiesta di dettagli, Damiano ha risposto che "la misura del disincentivo sarà oggetto di discussione con le parti sociali e sarà correlata alla struttura dei costi che derivano da queste manovre".

Prodi ha aggiunto oggi di aver chiesto a Confindustria degli schemi anche di part-time "perché non ha senso un sistema previdenziale in cui uno lavora otto ore fino a 60 anni e poi a 60 anni e un giorno viene completamento buttato fuori dal mercato del lavoro".

Una decisione definitiva verrà presa solo dopo che il governo avrà fatto "un calcolo di compatibilità finanziaria" e adesso è anche troppo presto per quantificare l'effetto della riforma sui conti pubblici.

"Noi abbiamo l'obbligo di riequilibrare i conti, sulle singole poste siamo ancora in discussione, adesso è prematuro", ha detto il premier. "Posso solo assicurare che noi prendiamo molto sul serio gli impegni europei. Non sarò io certo a disobbedire a queste indicazioni che sono per il bene di tutti".



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